domenica 20 luglio 2008

piccoli giochi dei monti.

Gocce

Dentro un bosco di pini
cade la pioggia
alzo felice il viso.


Faggeta

Vento tra i faggi
fresca voce del bosco
gioca tra le foglie
come un minuetto
mentre il sole puro nell'azzurro
mi invoglia a camminare ancora.


San Pellegrino in Alpe

Il piccolo paese
mostra i suoi tetti grigi
e l'incanto dei monti
e di antiche vite grevi e leggere
dal prato guardo l'orizzonte e il cielo
fiocchi di nubi bianche mi liberano il cuore in volo d'ali lieve.


Giro del diavolo

In quel cumulo di sassi peregrini
ho lasciato ricordo anch'io
con la mia carrozzina tra i prati
e una parola soltanto: timidezza.

lunedì 14 luglio 2008

per Eluana oggi.

Io non posso parlare e non cammino, e prima di poter scrivere non sapevo esprimere i miei pensieri, ma pensavo. Molti, moltissimi credevano che non ne fossi capace.
Non so cucinarmi un piatto di pasta e nemmeno prendere il cibo da me, ovvero, come dicono quelli dell'ASL, non sono autonomo nel soddisfacimento dei bisogni primari.
Ma la mia è vita, vita bellissima, entusiasmante, ricca.
Io non so che vita senta Eluana intorno a sé, e nemmeno cosa provi davvero suo padre e se sia condizionato da questa società che va a caccia di finti valori e perde di vista la vita e l'amore. Ma credo che Eluana viva e senta, ma purtroppo non lo può dimostrare, e un giorno un tribunale ha decretato la sua condanna a morte per questo. Se non potessi più scrivere, non vorrei davvero una simile condanna... spero ancora per lei e per tutti noi, che tra gli strambi valori come i nuovi modelli di telefonini e automobili, ritorni presto il rispetto per la vita.

lunedì 7 luglio 2008

un po' di fantasia

Fatine.

Bevve la sua tazza di caffè forte e si avviò al lavoro, nel polveroso ufficio alla periferia cittadina. Non amava guardarsi allo specchio e nemmeno pettinarsi, quindi come ogni giorno sarebbe arrivato al lavoro con i pantaloni scoloriti, il colletto della camicia infilato dentro e un bottone slacciato. Tanto nessuno ci fa caso, lì, si disse ravviandosi la criniera con le mani prima di dare l’assalto al bus di linea sempre strapieno. Ma giunto sbadigliando davanti al vecchio e malandato portone, lo trovò con gran sorpresa spalancato! Lui era sempre il primo ad arrivare, e suo era l’incarico di aprire il portone, e mai era successo di trovarlo già aperto! Esitò un solo istante, poi entrò con cautela: era forse trasandato nel vestire, ma coraggioso e ardito nel momento del pericolo.

Respirò a fondo e si guardò intorno: c’era una montagna di scartoffie sparpagliate in giro, ma quello era più o meno normale, i computer c’erano tutti, e l’unica stranezza, una splendente stranezza, era una luminosa fanciulla vestita di bei vestiti dorati che avvolgendola le davano una luce misteriosa… per contrasto il giovane trasandato si sentì un po’ fricchettone, ma più che altro grande era il suo stupore nell’osservare quella Venere dorata. Forse è la nuova direttrice, pensò, e io sto a guardarla curioso, ma c’è da dire che ha un look davvero speciale…

“hem, ben arrivata, egregia direttrice, io mi presento, Mirko De Rossi, impiegato categoria D2.”

La bella direttrice taceva, lucente e dorata. Mirko un po’ imbarazzato vanamente cercava di ravviarsi la criniera e così era sempre più spettinato, mentre i vestiti gli si formavano fagotti di sacco, se ne accorgeva ora di quanto era sciattone:

“non mi funziona il ferro da stiro” si scusò. Patetico, d’accordo, ma bisogna dire che la nuova direttrice avrebbe messo in difficoltà chiunque, visto che si era messa a svolazzare tra le scrivanie facendo cadere tutti i fogli in un vagheggiare tumultuoso di veli dorati, che nel volo lasciavano vedere le sue curve super perfette… guardare i fogli che danzavano per l’ufficio, o godersi lo spettacolo unico della Direttrice volante?

Entrò in fretta Salvatore. Il quale era stato il direttore fino al giorno prima, anzi a ben pensarci lo era ancora adesso dato che nessuno gli aveva detto di andare via, era un D8, mica un direttorucolo da nulla.

“e questa chi è? Forse la nuova donna delle pulizie? Ehi, mi sembra poco pratico davvero il suo modo di spolverare, la smetta immediatamente! Così butta tutto all’aria e…e…etcium!” starnutì. La dorata e lucente fanciulla era ormai una sorta di ventilatore super velocissimo. Intanto arrivavano tutti gli altri, e inutile dire che restavano a bocca aperta mentre i preziosi frutti del loro lavoro, tutte quelle carte, prendevano disordinatamente il portone e fuggivano.

“telefoni subito alla ditta delle pulizie per protestare”, urlava Salvatore alla segretaria, che rabbrividiva per la corrente d’aria.

“non posso, il numero è volato via, anche gli elenchi del telefono!”

“accendete i computer che cerchiamo su internet, e tu Mirko muoviti per la miseria, fermala, fai qualcosa!”

Inutile, fermare la danza dorata era impossibile, e in verità, a parte il direttore e la fida segretaria, tutti trovavano la fanciulla piuttosto affascinante, specie quando le si alzavano i dorati veli. Inoltre per Mirko era una gioia anche vedere tutti i suoi colleghi precisini e pignoli, restar lì a bocca aperta, coi capelli scompigliati dal vento.

Buona e gentile fu comunque la fanciulla dorata, che si fermò da sola, rassettandosi veli e sciarpine e planando al suolo, mentre i computer tutti insieme suonavano l’inno alla gioia di Beethoven e sui monitor comparivano le figure dei tarocchi di Niki de Saint-Phalle. In particolare si vedeva l’Eremita passare con lanterna e bastone e serpentello da un monitor all’altro, scrutando in ogni recesso e recondito anfratto:

”babbino, sono qui! Volevo solo far vedere a questi signori come si può volare con la fantasia, e infatti ci sono riuscita, ognuno ha visto in me un personaggio diverso e così mi ricorderà nel tempo… vedrai babbino che ho fatto bene, non si annoieranno più!” gorgheggiò la fatina, saltando dentro al monitor del direttore e riabbracciando il vecchio babbo, che finalmente potè posare la lucerna tenendo però ben stretto il bastone.

“traveggole formidabili” disse Mirko, fregandosi gli occhi, e cercò di ravviarsi la criniera mentre un esercito di documenti rientrava ordinatamente dal portone.. “una fata per nuova direttrice!”

“tutti al lavoro, subito!” ordinò Salvatore, tanto per chiarire che un direttore sempre sa cosa fare, e sa anche rimettere le cose al loro posto!

“permesso” bussò una donnona gigantesca, armata di stracci e secchi e spazzoloni. “sono Antonellona Eremita, la nuova donna delle pulizie, ditta La Fata Luminosa… fatemi entrare che vi sistemo tutto di volata!”

Chissà perché la guardavano tutti a bocca aperta…

martedì 1 luglio 2008

maggiorenne!

Ieri compivo ben diciotto anni. Gioia di esserci giunto, ma anche riflessioni un po' strane: non divento veramente più autonomo, solo più preda della burocrazia. Per qualche mese intanto, in attesa dell'INPS, non avrò ancora la pensione e non avrò più l'accompagnamento, ovvero, mi domando: è sospesa la mia disabilità, sono sospesi i miei diritti, o faccio che sospendere le mie esigenze minime fino a nuovo ordine? Quali vantaggi porteranno i miei nuovi giorni maggiorenni?
Ma voglio pensare che questo non è che un inizio, per me: l'inizio del tempo adulto in cui potrò godere di nuove possibilità di azione, e grazie alle mie parole riuscire a cambiare molte cose.