lunedì 14 luglio 2008

per Eluana oggi.

Io non posso parlare e non cammino, e prima di poter scrivere non sapevo esprimere i miei pensieri, ma pensavo. Molti, moltissimi credevano che non ne fossi capace.
Non so cucinarmi un piatto di pasta e nemmeno prendere il cibo da me, ovvero, come dicono quelli dell'ASL, non sono autonomo nel soddisfacimento dei bisogni primari.
Ma la mia è vita, vita bellissima, entusiasmante, ricca.
Io non so che vita senta Eluana intorno a sé, e nemmeno cosa provi davvero suo padre e se sia condizionato da questa società che va a caccia di finti valori e perde di vista la vita e l'amore. Ma credo che Eluana viva e senta, ma purtroppo non lo può dimostrare, e un giorno un tribunale ha decretato la sua condanna a morte per questo. Se non potessi più scrivere, non vorrei davvero una simile condanna... spero ancora per lei e per tutti noi, che tra gli strambi valori come i nuovi modelli di telefonini e automobili, ritorni presto il rispetto per la vita.

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