venerdì 17 ottobre 2008

un posto nel mondo

Poiché vedo fermenti nuovi in giusta difesa della nostra scuola, dico la mia in questo spazio, invitandovi a leggerlo. La scuola rappresenta il trampolino di lancio per entrare a far parte della società, e tutti abbiamo diritto ad entrarci. Noi ragazzi saremo un giorno responsabili di questo mondo che va verso lo sfacelo, così ci verrà purtroppo lasciato; e la ministra Gelmini vuole lasciarci anche privi di strumenti, magari con un bel grembiulino e un sette in condotta per coprire le magagne di potenti disattenti... per non parlare di noi disabili, che pensa di relegare in comodi ghetti dove ci specializzeremo nel nulla o nel poco che il nostro lento cervello ci consentirà.
Ma noi non ci stiamo. Noi disabili vogliamo, come gli altri, una scuola che rispetti il nostro diritto all'istruzione, perché vogliamo entrare a pieno titolo nella società e far sentire i nostri pensieri, pensieri che vale la pena di ascoltare. Ai ministri votati al risparmio sulla nostra pelle, dirò che noi non ci stiamo: vogliamo solo un posto nel mondo, e saremo forti e decisi nel conquistarcelo.

Un posto nel mondo

Grande è il cammino
da percorrere:
pianti e allegria
vestono il mio io deciso.
Fremo dal desiderio
di affrontare il mondo.

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