lunedì 24 novembre 2008

un giorno tutto mio.

Oggi me ne sto a casa, i professori non mi rimpiangono di sicuro. Si divertono molto a cercare di dimostrarmi che io non capisco, non penso e non apprendo: io non ho voce per protestare, solo posso scrivere se facilitato, naturalmente come sapete a scuola questo non mi viene consentito. E certo sono un tipo complicato, signori, ma se soprattutto gli insegnanti di sostegno si dilettano a darsi da fare per dimostrarmi che non sono capace, la mia lotta è davvero dura... per loro è facile, devo adattarmi a quello che loro decidono, studiare senza appunti, indicare senza facilitazione, un piccolo tocco basterebbe per questo, no anzi so che potrei fare da solo se mi dessero il tempo e se credessero in me.
Ma il fatto è che gli faccio paura per la mia troppa volontà di vivere: io disabile grave, io urticante foriero di nascosti dubbi, io tanto piccolo desto paure tanto grevi.
Destino curioso il mio. Non devo arrendermi mai, un apripista del diritto allo studio, un seminatore di timori del nuovo, uno scalatore solitario, uno sfidante della piatta normalità. Spero di essere all'altezza del mio nonno partigiano e come lui mi dico: al diavolo la saggezza, andiamo avanti!

Nessun commento: